Chi è affetto da diabete lo sa bene:
il rituale quotidiano di dover pungere con un ago il proprio dito per misurare
i livelli di glucosio nel sangue si
rivela spesso poco pratico, oltre che doloroso.
Ma, secondo uno studio pubblicato su Analytical Chemistry, potrebbe esserci una soluzione:
basterebbe infatti applicare sulla pelle un piccolo cerotto, stile tattoo, facile da applicare e poco appariscente, progettato per estrarre
e misurare i livelli di zuccheri nel sangue. A
realizzarlo è stato un team di nanoingegneri della University of California San Diego. L’invenzione
promette di essere la prima tecnica non invasiva per il monitoraggio del diabete, una malattia che solo in Italia si stima colpisca circa 4
milioni di persone.
Il dispositivo presentato nello studio è formato da un piccolo sensore e una serie di elettrodi stampati su carta “da tatuaggi”, un tipo di carta speciale utilizzata per stampare tatuaggi temporanei tramite delle particolari stampanti.
Ma come funziona questo tattoo per diabetici?
Una debole tensione elettrica viene applicata alla pelle e ne estrae i fluidi; a questo punto il sensore, che contiene un enzima specifico in grado di reagire alla presenza del glucosio, misura la concentrazione di zuccheri nel sangue.
Per provare l’efficienza del dispositivo, gli scienziati lo
hanno testato su sette diversi candidati, in seguito a un pasto abbondante. I
livelli di glucosio misurati combaciavano con quelli ottenuti tramite la
tradizionale misurazione effettuata con la puntura sul dito.
“C’e’ ancora del lavoro da fare per rendere l’apparecchio idoneo
per l’uso continuativo,” ha spiegato Joseph
Wang, uno degli autori dello studio, aggiungendo che il suo
dipartimento sta anche sviluppando uno strumento in grado di mostrare il
risultato numerico della misurazione su un display (per ora infatti i livelli
di glucosio sono mostrati
sulla carta dell tatuaggio), oltre che a inviare l’informazione al medico in
tempo reale tramite Bluetooth.
Una volta ottimizzato, questo tatuaggio potrebbe
rivelarsi un’alternativa più economica alle strisce per la misurazione della glicemia, che in Italia costano in media quasi 50 centesimi ciascuna. Rimuovere questo costo
e rendere la misurazione della glicemia una tecnica meno dolorosa e scomoda
avrebbe inoltre l’effetto positivo di incoraggiare i diabetici ad osservare con
più costanza il monitoraggio della glicemia.
http://www.galileonet.it/2015/01/diabete-un-tatuaggio-controlla-i-livelli-di-glucosio/
Bene Matteo!
RispondiEliminaL'ambito dei biosensori era ancora stato poco sviluppato :-)