QUALCHE STIMOLO
TEMA OGM
Stralcio del “Manifesto per un buon uso delle biotecnologie”, rintracciabile sul sito biotecnologia.it (LINK), proposto da Alberto Redi (scienziato brillante e provocatore che abbiamo avuto il piacere d’incontrare in precedenti edizioni del progetto Gutenberg) e sottoscritto dai più importanti nomi della Biotecnologia italiana.
“… Sono in particolare
le biotecnologie applicate alle cellule germinali animali e vegetali a
rappresentare una delle frontiere più promettenti e insieme più temute.
Per sfruttarne appieno le potenzialità e limitarne gli effetti indesiderati è necessaria una corretta informazione, che rifugga tanto da interessati trionfalismi quanto da catastrofismi irresponsabili…
Per sfruttarne appieno le potenzialità e limitarne gli effetti indesiderati è necessaria una corretta informazione, che rifugga tanto da interessati trionfalismi quanto da catastrofismi irresponsabili…
Le biotecnologie
applicate alla creazione di organismi animali e vegetali geneticamente
modificati e al controllo della loro riproduzione rappresentano un progresso
conoscitivo e tecnico che sarebbe irragionevole contrastare pregiudizialmente… Tuttavia la loro
utilizzazione sta sollevando crescenti riserve etiche a livello di opinione
pubblica, in quanto si teme che possano condurre ad abusi contrari alla dignità
umana o possano produrre gravi danni all’ambiente.
Anche se è normale che
le prime reazioni nei riguardi di tecnologie nuove, e che soprattutto implicano
livelli più avanzati di responsabilità
individuale e collettiva, siano di forte preoccupazione per i rischi e i
possibili abusi, proprio la storia delle biotecnologie mostra come questi
timori siano stati esagerati, e come tali esagerazioni abbiano favorito in
passato pregiudizi antiscientifici e comportato ritardi nel metter mano a
regole efficaci e durature.
E' quindi
indispensabile che il Parlamento ed il Governo promuovano una efficace azione
di alfabetizzazione scientifica
sulle potenzialità e i rischi delle biotecnologie, in modo da creare un
confronto aperto e democratico per sviluppare delle normative che indirizzino
verso una buona pratica di impiego
delle biotecnologie, mirata al progresso scientifico e al benessere della
umanità tutta, in grado di tutelare i diritti individuali ed evitare qualsiasi
discriminazione sociale, rispettosa dell'ambiente e della biodiversità, nonché
capace di valorizzare le ricadute economiche in termini sia di prospettive di
sviluppo imprenditoriale, sia di nuove opportunità lavorative, sia per
coniugare i valori del mercato con quelli di una etica della salute mondiale”.
TEMA BIOTECNOLOGIE PER LA PROCREAZIONE
Stralcio dell’intervista a Jeremy Rifkin, autore di “Il secolo biotech”, pubblicata su Repubblica nel 1998 (LINK)
TEMA BIOTECNOLOGIE PER LA PROCREAZIONE
Stralcio dell’intervista a Jeremy Rifkin, autore di “Il secolo biotech”, pubblicata su Repubblica nel 1998 (LINK)
“... Ora, se fra 25 anni
lei fosse un genitore e sapesse ancor prima del concepimento che trasmetterà la
leucemia a suo figlio, non vorrebbe eliminare questa possibilità all'interno
dell'ovulo e dello sperma? Se lei sapesse di trasmettere il morbo di
Huntington, l'anemia falciforme o la fibrosi cistica? La maggior parte dei
genitori, tutti i genitori vogliono fare del loro meglio per i loro figli. Il
problema è che una volta cominciato questo viaggio, in cui i genitori diventano
architetti dei loro figli ancor prima del concepimento, il legame
genitori-figli cambia in maniera radicale nella storia. I genitori adesso sono
nella posizione di poter programmare il loro figlio, e il figlio diventa
l'ultima esperienza di shopping. Dov'è che si può tracciare un limite? Se uno
in quanto genitore sapesse che può trasmettere geneticamente la predisposizione
per la depressione maniacale, l'obesità, il nanismo, non farebbe
le alterazioni corrispondenti nell'ovulo e nello sperma? Quindi il problema,
una volta che abbiamo dato il via a questa costruzione dei nostri stessi figli,
è che stiamo andando pericolosamente verso una civiltà eugenico-commerciale in
cui costruiamo la nostra progenie sulla base di una specie di standard di
costruzione come quello che usavamo nell'era industriale con i prodotti
chimici. Come fa un genitore a decidere come dovrebbe essere il figlio perfetto?
E che ne è di te se sei un bambino e crescendo non ti piace il programma
genetico che i tuoi genitori hanno stabilito per te? Sei intrappolato, sei
fissato, non ci puoi fare niente. E che ne è del bambino che nasce nel modo
tradizionale, senza essere stato costruito geneticamente?”.
TEMA BIOTECNOLOGIE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Stralcio da: Le Scienze- Novembre 2005 sul tema dello sviluppo sostenibile
TEMA BIOTECNOLOGIE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Stralcio da: Le Scienze- Novembre 2005 sul tema dello sviluppo sostenibile
“Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la
capacità delle generazioni future di soddisfare i propri” (Brundtland Commission
Report). Ciò implica che ogni generazione trasmetta a quella successiva almeno
la stessa ricchezza pro capite che ha ereditato costituita da capitale
prodotto dall’uomo + capitale naturale + conoscenze, capacità, istituzioni. Non sempre lo sviluppo o la crescita del PIL
di una nazione si accompagna ad un aumento di ricchezza pro-capite. Ad esempio, secondo statistiche della Banca Mondiale, in India dove è in corso una
vertiginosa crescita economica, il PIL è aumentato ma la ricchezza pro capite è
diminuita. Ciò si è verificato perché l’aumento del capitale prodotto dall'uomo ed il miglioramento delle Istituzioni non ha compensato la forte perdita dovuta
al degrado del capitale naturale… L’economia è un sottosistema della biosfera
finita che la sostiene. Se l’economia intacca una quota troppo elevata
dell’ecosistema circostante si inizia a sacrificare un capitale naturale che ha
un valore superiore, a favore del capitale generato: infrastrutture e beni di
consumo".
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