martedì 14 aprile 2015

DALLA FECONDAZIONE NATURALE A QUELLA ASSISTITA

Dal punto di vista biologico, "lo sviluppo umano inizia dalla fecondazione", quando una donna e un uomo combinano 23 dei loro cromosomi attraverso l'unione delle loro cellule riproduttive. Come sappiamo la cellula riproduttiva di una donna è definita scientificamente ovocitaAllo stesso modo, la cellula riproduttiva di un uomo è universalmente nota come spermatozoo.

Seguendo il tragitto di un ovocita dall'ovaio di una donna attraverso il processo della "ovulazione", l'ovocita e lo spermatozoo si uniscono all'interno di una delle tube uterine che collegano le ovaie di una donna al suo utero - o ventre materno.

L'embrione unicellulare che ne risulta è chiamato zigote, che significa "congiunte". I 46 cromosomi dello zigote rappresentano l'unica prima edizione del progetto genetico completo di un nuovo individuo. Questo piano generale risiede in molecole saldamente attorcigliate costituenti il DNA. Esse contengono le istruzioni per lo sviluppo di tutto il corpo.

Approssimativamente dalle 24 alle 30 ore dopo la fecondazione, lo zigote completa la sua prima divisione cellulare. Attraverso il processo di mitosi, una cellula si divide in due, da due in quattro, e così via.

A 24-48 ore dall'inizio della fecondazione, la gravidanza può essere confermata localizzando un ormone nel sangue materno detto "fattore di inizio di gravidanza".

Nei 3/4 giorni successivi alla fecondazione, le cellule divisorie dell'embrione assumono una forma sferica e l'embrione viene chiamato morula.

Tra i 4 e i 5 giorni, si forma una cavità all'interno di questo accumulo di cellule e l'embrione viene chiamato blastocisti.

Le cellule all'interno della blastocisti sono chiamate massa cellulare interna e sono all'origine di testa, corpo e di altre strutture vitali per l'essere umano in via di sviluppo.

Le cellule all'interno della massa cellulare interna vengono chiamate 'cellule staminali embrionali' perché in grado di formare ognuno degli oltre 200 tipi di cellule contenute nel corpo umano.

Dopo essersi spostato attraverso le tube uterine, l'embrione iniziale si attacca alla parete interna dell'utero materno. 

Le cellule dell'embrione in via di sviluppo iniziano a produrre un ormone detto gonadotropina corionica umana, o HCG, la sostanza rilevata dalla maggior parte dei test di gravidanza. 

L'HCG fa sì che gli ormoni materni interrompano il normale ciclo mestruale, permettendo che la gravidanza continui. Con la formazione della placenta si ha il collegamento tra i sistemi circolatori materno ed embrionale.

La placenta rilascia ossigeno materno, sostanze nutritive, ormoni e cure all'essere umano in via di sviluppo; rimuove tutti gli scarti ed impedisce che il sangue materno si mescoli con quello dell'embrione e del feto, inoltre, comunica con l'essere umano in via di sviluppo attraverso i vasi del cordone ombelicale.

Le capacità di sostegno vitale della placenta sono alla stregua di quelle delle unità di terapia intensive degli ospedali moderni. Entro la prima settimana, le cellule della massa cellulare interna formano due strati detti ipoblasto ed epiblasto. L'ipoblasto dà origine ad un sacco vitellino, che è una delle strutture attraverso le quali la madre fornisce sostanze nutritive all'embrione iniziale, formando una membrana chiamata sacco amniotico, all'interno del quale l'embrione e poi il feto si sviluppano fino alla nascita.

Dopo circa 2 settimane e 1/2, l'epiblasto ha formato 3 tessuti specializzati, o strati germinativi, detti ectoderma, endoderma e mesoderma

L'ectoderma crea numerose strutture come il cervello, il midollo spinale, i nervi, la pelle, le unghie ed i capelli; l'endoderma produce il rivestimento interno dell'apparato respiratorio e digerente, e parti degli organi principali come il fegato ed il pancreas. Il mesoderma forma il cuore, i reni, le ossa, la cartilagine, i muscoli, le cellule del sangue, ed altre strutture. Entro 3 settimane il cervello si divide in 3 sezioni primarie dette prosencefalo, mesencefalo, e rombencefalo. Gli apparati respiratorio e digerente si stanno sviluppando. Mentre le prime cellule del sangue compaiono nel sacco vitellino, i vasi sanguigni si formano attraverso l'embrione ed emerge il cuore tubolare. Il cuore inizia a battere 3 settimane e 1 giorno dopo la fecondazione. Dopo 3 o 4 settimane, la struttura corporea emerge mentre il cervello, il midollo spinale, e il cuore dell'embrione sono facilmente identificati insieme al sacco vitellino. La crescita rapida causa un ripiegamento dell'embrione relativamente piatto. Tale processo inserisce parte del sacco vitellino nel rivestimento interno dell'apparato digerente e forma il torace e le cavità addominali dell'essere umano in via di sviluppo. 


https://www.ehd.org/resources_bpd_illustrated.php?page=6&language=41

BIOTECNOLOGIE PER LA FECONDAZIONE ASSISTITA (LINK)

Se dopo 18 mesi di tentativi, pur essendo in età fertile, non è ancora avvenuta una gravidanza, si può pensare di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita, in vivo o in vitro. Preventivamente la coppia deve però sottoporsi ad una serie di esami che vadano ad individuare le cause della presunta infertilità. Ecco quali sono:
  • esami del sangue per rilevare i livelli ormonali;
  • analisi del liquido seminale;
  • analisi delle ovaie e dell’utero;
  • accertamenti genetici;
  • isterosalpingografia, un esame con liquido di contrasto per vedere se le tube sono prive di ostruzioni e l’ovocita può passare.
Con i risultati di questi test si può passare alla seconda fase, ovvero alla fecondazione vera e propria. Come dicevamo, ne esistono di due tipi.
Nella fecondazione in vivo la donna viene sottoposta nei giorni precedenti a una blanda stimolazione ovarica, attraverso delle iniezioni o l’inalazione spray delle gonadotropine, ormoni che permettono all’ovaio di produrre più follicoli. L’uomo deve invece raccogliere il liquido seminale, da cui i medici estraggono solo gli spermatozoi più mobili, che vengono poi inseriti nell’utero attraverso un sondino sottile con un intervento, senza necessità di anestesia. I tentativi a cui si può fare ricorso sono sei.
La fecondazione in vitro, invece, riproduce in laboratorio la fecondazione tra ovulo e spermatozoo. All’inizio del percorso la donna deve assumere tutti i giorni, tramite delle iniezioni, un ormone sintetico che permette l’inibizione dell’ovulazione spontanea. Una volta arrivato il ciclo, si parte con la stimolazione ovarica con la gonadotropina, assunta sempre attraverso delle iniezioni. Dopo circa due settimane in cui si è sottoposte a continuo monitoraggio, vengono prelevati degli ovuli attraverso un intervento in anestesia generale. Poche ore dopo vengono scelti gli ovociti prelevati, poi inseminati con il liquido del partner; successivamente vengono “inseriti” nel corpo della donna sperando che si formi l’embrione. La fecondazione in vitro può essere ripetuta anch’essa per sei volte.
C’è poi un ultimo caso di procedura di fecondazione, che è proibita in Italia: si tratta di quella eterologa, dove cioè si utilizzano gameti esterni alla coppia, nel caso di coppie omosessuali o in cui il partner non disponga di ovociti o spermatozoi (per esempio a seguito di una malattia oncologica). Il seme utilizzato proviene da una banca apposita dove i controlli sono severi per evitare che ci siano malattie genetiche o cromosomiche.

1 commento:

  1. Bene Giuseppe. Il tuo post insieme a quello di Silvia esplorano le possibilità offerte dalle biotecnologie nel campo della procreazione assistita.

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