venerdì 27 marzo 2015

IL MIO CARBURANTE E' BIO!

Immagina una macchina che consuma olio esausto al posto della benzina...
immagina un'azienda agricola che non usa fertilizzanti chimici ma naturali..                                                                        immagina la tua casa riscaldata dai tuoi rifiuti organici..                                                                                                                       Fantascienza? No BIO!

Parliamo di biotecnologie del futuro, delle nuove soluzioni che cambieranno le nostre abitudini, che (si spera) elimineranno il consumo di petrolio, che ci permetteranno di avere carburante al minor costo ed al minor impatto ambientale.. parliamo appunto di BIOCARBURANTI!
-bioGAS

Si tratta di una miscela di vari tipi di gas ovvero: metano e anidride carbonica, prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi dei residui organici provenienti da residui vegetali o animali. 

Il processo che porta alla formazione di biogas si articola in due fasi principali:

>Fase aerobica transitoria, che avviene grazie alla presenza di ossigeno: comporta un aumento della mineralizzazione delle sostanze organiche, con produzione di anidride carbonica ed acqua. È costituita da una rapida degradazione dei rifiuti che si compie in un periodo variabile da alcune ore a qualche giorno in funzione della profondità degli strati e del loro grado di compattazione;

>Fase anaerobica: suddivisa in una prima fase acida ed in una seconda metanigena che subentra una volta esaurito l’ossigeno presente, è una trasformazione più lenta e incompleta, che produce anidride carbonica e metano.

(FONTE: WIKIPEDIA)
per scoprire i vantaggi del biogas Vi invito a visionare questo breve video #cibeneficianoTUTTI:
Il biodiesel è un biocombustibile liquido, trasparente e di colore ambrato, ottenuto interamente da olio vegetale! Non tutti i motori però, gradiscono un carburante molto più denso del gasolio comune. L’unico modo di riportarlo a valori di densità paragonabili al gasolio è una reazione di transesterificazione (ossia di trasformazione di un estere in un altro estere) che spezzi le molecole dei trigliceridi che compongono l’olio in catene più piccole e quindi più fluide. Ed ecco il biodiesel, all’anagrafe EMV (Estere Metilico Vegetale), nuovo combustibile pulito, rinnovabile e ad effetto serra nullo (riemette in aria la CO2 usata dalle piante per produrre l’olio).

Per realizzare il biodiesel, non serve essere dei chimici, basta sapersi arrangiare e conoscere strumenti e metodi per realizzare misure di volume e peso. E' bene ricordare che in molti casi, le famiglie comuni sono solite smaltire l'olio di frittura esausto nel lavandino, apportando un grave danno all'ambiente. Infatti l'olio è molto inquinante. Recuperando questa preziosa materia prima , possiamo realizzare un combustibile più pulito del gasolio. La trasformazione dell’olio esausto in biodiesel inizia con l’impiego di una base forte capace di idrolizzare i legami tra il glicerolo e i tre acidi grassi (il più comune, in questo caso, è il potassio idrossido); il classico legame dei “trigliceridi” viene spezzato a favore dell’introduzione del metanolo che va a creare il metil-estere, il composto protagonista del biocarburante. Il metanolo può essere sostituito dall’alcool etilico (etanolo). Ovviamente, prima di procedere con la trasformazione vera e propria sarà necessario purificare l’olio esausto.

(FONTI: WIKIPEDIA-IDEEGREEN-CHIMICARE)

-Compost for energy!


Anche dai nostri comuni scarti organici è possibile ricavare energia grazie ad un impianto che trasforma appunto, i nostri rifiuti in preziosa Bioenergia. Ecco le principali fasi del processo:

1-Accettazione e stoccaggio di rifiuti organici 
2-triturazione e preparazione del materiale 
3-digestione anaerobica e produzione di biogas (questa fase dura circa 30 gg); ogni tonnellata di rifiuti produce ben 100 metri cubi di biogas!
4-produzione di elettricità (dai rifiuti organici si ricava il 10% del fabbisogno energetico cittadino)
5-stabilizzazione aerobica (vengono eliminati gli odori)
6-raffinazione dei materiali (produzione di biofertilizzante)
7-stoccaggio e utilizzo del compost.

Degli esempi virtuosi nel video di REPORT (RAI 3): biocarburanti e biocombustibili




Ben 100 milioni delle vecchie lire date in premio ad un'azienda che è stata capace di trasformare i semi di colza e di girasole in biocarburante, tutto ciò succede a Ravenna dove le case popolari sono bioriscaldate!

Dall'altra parte del mondo, in Brasile l'alcool (ricavato dalla canna da zucchero) fa concorrenza al tradizionale gasolio.

In Europa l'Austria non teme la chiusura dei "rubinetti" da parte di Putin in quanto grazie alla sensibilizzazione dei cittadini nella raccolta dell'olio esausto la "via delle bioenergie" produce biodiesel e biogas disponibile ai vari distributori con vantaggiosi costi.

In Italia, a dare l'esempio è la città di Rovigo.. speriamo che il suo esempio si diffonda a... macchia d'olio ;-))

6 commenti:

  1. Veramente interessanti gli argomenti che hai proposto!!
    Potresti arricchire e completare il tuo lavoro parlando del compostaggio!
    Buon lavoro!

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  2. Cara Laura, il tuo post ci aiuta a riflettere sul fatto che i combustibili da biomasse aiutano a mantenere in equilibrio la quantità di CO2 immessa in atmosfera attraverso la loro combustione, con la quantità di CO2 sottratta dall'atmosfera in quanto assorbita dalle stesse piante utilizzate come biomasse. I combustibili fossili invece aumentano la quantità di CO2 in atmosfera in quanto liberano le riserve di C presenti nel sottosuolo. Non basta però eliminare i combustibili fossili per garantire l'equilibrio. Bisogna anche combattere la deforestazione altrimenti il bilancio sarà a favore dell'aumento di CO2 in atmosfera.

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  3. Ti pregherei anche di recensire molto brevemente il video di Report;-)

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  4. Ricchissimo di spunti di riflessione il video di "REPORT". Appena lo avrai recensito brevemente e avrai completato il lavoro soddisfando le richieste della prof. Calvieri, apriremo un filone di discussione e approfondimento sui biocarburanti.
    Brava per le risorse proposte!

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  5. Salve! Scusate l'enorme ritardo ma non ho avuto tempo di respirare.
    Comunque, ho fatto qualche altra ricerca ed ho trovato le fasi per produrre energia partendo dal compost:

    1-Accettazione e stoccaggio di rifiuti organici (consiste nella semplice raccolta dei rifiuti organici)
    2-triturazione e preparazione del materiale (consiste nel triturare i rifiuti)
    3-digestione anaerobica e produzione di biogas (questa fase dura circa 30 gg)
    ogni tonnellata di rifiuti produce ben 100 metri cubi di biogas!
    4-produzione di elettricità (dai rifiuti organici si ricava il 10% del fabbisogno energetico cittadino)
    5-stabilizzazione aerobica (vengono eliminati gli odori)
    6-raffinazione dei materiali (produzione di biofertilizzante)
    7-stoccaggio e utilizzo del compost

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  6. Credo che la prof.ssa Calvieri intendesse l'aggiunta di un paragrafetto nel post, come gli altri due su biogas e biodiesel. Quindi ti suggerisco di copiare e incollare dentro l'articolo, con una piccola immagine. Puoi eliminare il contenuto in parentesi ai punti 1 e 2.
    Ti ricordo anche di recensire con poche righe il contenuto del video di Report. Devi incuriosire e sollecitarne la visione (davvero utile)!
    Grazie Laura... Se ti stuzzichiamo è perché è un buon punto di partenza per un dibattito più allargato (attività 8).

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